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Incontri quotidiani, curiosi a volte ma anche profondi e rivelatori; un prete tra la gente, che si muove tra le bancarelle del mercato del suo quartiere e parla con le persone più volentieri in casa che dal pulpito: il ritratto di un tempo difficile, nel quale non può però venir meno la speranza. Confessione di un sacerdote a credenti e non credenti, scritta con il cuore in mano e con la volontà di dialogare e ricordare, come lo stesso anno sacerdotale indica, che il prete è "servitore della gioia", "fratello della speranza" in tempi non facili, in cui le tematiche dell'educazione, del futuro della nostra civiltà, di una politica sempre più lontana, di una scienza "polemica" con la fede impongono a tutti un esame di coscienza su quale umanità vogliamo essere.